lunedì 24 ottobre 2011

This must be the place (di Paolo Sorrentino)


[ATTENZIONE! Contiene spoiler!]
Succede che c'è un gruppo che si chiamano i Pezzi di Merda (gran nome) suonano in un non luogo che pare un supermercato. Passa di lì una ex rockstar truccata come Robert Smith. Sembrano fighi finchè il chitarrista parte con un assolo inutile da metallaro spompo. Allora la rockstar se ne va a tentare di acccoppiare la sua amichetta adolescente che sprizza disagio con un cameriere sfigato che invece sfiata disagio. Non riuscendovi, torna a giocare a pelota con un trans in una piscina senz'acqua (ottimo per giocare a pelota, per altro, anche se noi da piccoli lo chiamavamo pallamuro). Il giorno dopo il cantante entra furtivamente nella casa della rockstar e gli consegna un demo registrato a cazzo e masterizzato a casa. Il cantante sembra così sicuro di sè che la rockstar ascolta bene il demo e decide, complice la morte del padre, di tornare in America per cercare un produttore per il disco. Durante il viaggio si ritrova a fare una conferenza in ascensore su come ottenere un rossetto duraturo, vede schiantarsi a Central Park un pattinatore serio ma vestito da culandra, vede un concerto di uno che assomiglia a David Byrne, vestito come David Byrne che canta come David Byrne e si commuove perchè sembra proprio lui, si fa prestare un macchina per poi bruciarla in mezzo al deserto, incontra un tatuato che gli spiega la riconoscenza, pedina una vecchietta col carrello che si scopre essere la sua professoressa del liceo che gli dice di non truccarsi come Robert Smith, che è fuori moda ormai (e quasi da frocio, aggiunge), accompagna un indiano a morire, incontra una cameriera ma lui non fa il bagno sennò si rovina il trucco. A tutta questa gente propone di produrre il disco dei Pezzi di Merda, ma nessuno è interessato, a parte un bocia obeso che lo costringe a cantare una canzone (comunque è facile, caro Paolo, mettere il titolo di una canzone a un film e poi dentro cantare una canzone). Poi incontra il vecchio che ha inventato il trolley e un altro un vecchio gli spiega l'ebbrezza di uccidere impunemente. Alla fine incontra un bisonte ma neanche lui è interessato a produrre il disco ma gli consiglia di andare da questo vecchio crucco mezzo cieco. Vien fuori che questo vecchio ha fatto un torto al padre della rockstar. Dentro Auschwitz, in confronto alle angherie, alle camere a gas, alle lampade fatte coi tatuaggi deglie brei, ai saponi fatti con gli zii obesi degli ebrei, è proprio un torto da niente ma il padre s'è incaponito. Il cruccco mezzo cieco gli dice che piuttosto di produrre i pezzi di merda camminerebbe nudo in mezzo al freddo del postaccio freddo in cui vive e pur di non produrglielo lo fa. Finisce che la rockstar torna a casa ma siccome si vergogna di non aver trovato un produttore ai Pezzi di Merda, temendo ritorsioni, si trucca da Sean Penn e vivono felici e contenti (almeno finchè non lo sgamano, ma a questo punto il film è bell'e finito).

1 commento:

el señor dionigi ha detto...

sono felice di vedere che avevo capito tutto del film. e pensare che lì per lì il senso dei pezzi di merda nel film mi era sfuggito. comunque a me il film è piaciuto molto e la parte col bocia obeso mi ha anche commosso.