Quest'estate i Kepsah hanno portato in giro uno spettacolo semiacustico dal nome esageratamente lungo che non mi ricordo, ma era tipo Guerra e Morte due punti diario di qualcosa e visioni postume. Cosa voglia dire (e come questo possa invogliare lo spettatore) non è dato saperlo ma trattasi di un reading di pezzi del leader Sebastiano Martinelli conditi da letture di Bukowski, Capossela e altri sopra un tappeto sonoro prodotto dai suoi comprimari di cui non ricordo il nome, essendo essi comprimari. Niente di allegro ma qualcosa che colpisce al cuore. Veramente. Questo è un estratto, la canzone che chiude e narra di un condannato a morte per ghigliottina, Katabasìs. Ha un nome che non si capisce perché così ha un nome che non si capisce. Vi si usano termini qualiangusta, possedere, fetido, inermi, ricongiungerà, ripongono, diversamente, percepire, laringe, nume, creatura, accompagna la mia dipartita. Ciononostante c'è la pelle d'oca.
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