lunedì 15 febbraio 2010

Le regole dei videi italiani

Ormai ogni bar ha la televisione. In principio è stato per le partite, poi si è passati a tutto il resto, compresi i video male.
Ci siamo fatti pere di video male, sti due giorni col buon Johnny Mox, montando e smontando impianti come veri roadie di noi stessi. Si è constatato che non c'è più il singolo radiofonico, la canzone da canticchiare fatta bene, tipo Brimful of Asha (40-5). Che l'unica vera pop star è Robbie Williams (l'unica maschio, peraltro) perché la vera pop star osa, perlomeno nei video. E che in tutti i videi italiani ci sono sempre due elementi:
- una macchina d'epoca (tesi del Johnny)
- uno che cammina (tesi del Felix)
Poi torno a casa e c'è il nuovo del Teatro. E' arrivato il secondo singolo del secondo album. Il primo era per soddisfare se stessi e gli affezionati, un piede dentro il vecchio e mezza scarpa dentro al nuovo, niente regole. Il secondo è per infilarsi in una memoria collettiva più spessa. Per questo le regole servono. E' pure un bel video. Le due regole sono rispettate. Ora dormo sonni tranquilli.

Il Teatro degli Orrori
Direzioni diverse

4 commenti:

Marcello Mairer ha detto...

In effetti è un flagello che non risparmia nessuno, nemmeno il nostro caro teatrino dell'orrore. Questi cazzoni di registi credono di essere cool mostrando dei ferri vecchi. Mi viene sempre in mente lo spot della tim con i ragazzotti sul furgone volkswagen.

k.brunnen ha detto...

ma sbaglio o a pierpaolo in questo video gli manca solo il baffetto per assomigliare ad un noto dittatore del 20° secolo?

Jmox ha detto...

la risposta è su
MOOOOOOOOOONDO
B R U N N E N
!!!

Z ha detto...

Premetto che mi piace molto di più il video degli stone martens, ma è inutile dirlo perchè mi piace più di qualsiasi altro video che esce, e quindi sono ripetitivo.
I miei interrogativi sono altri.
Chi è l'uomo alla fine del video?
Pierpaolo Capovilla è omosessuale?
Ad un certo punto suonano in una chiesa?

Sarei grato al Felix Lalù Institute of Giving Answers se mi chiarisse questi dubbi che mi levano il sonno.