martedì 16 giugno 2015

Tour della Madonna vol.2: CIRCOLO ARCI ARTIGIANA (Fano - PU) - 'NA COSETTA (Roma) - CIRCOLO HEMINGWAY (Latina) 7-8-9 maggio 2015

Tre giorni e mezzo di viaggio.
Due palchi e mezzo.
Sette t-shirte pezzate.
Dieci litri di acqua in bottiglia in macchina.
Tredici pannolini.
Quindici ore di sonno.
Ventidue di viaggio.
Cento moschini spiaccicati sul parabrezza (per decimetro quadro)
Millequattrocento chilometri.
Scova l'intruso.

Sette tshirte pezzate



Quando diventi papà smetti di essere un agile velociraptor e diventi un brontosauro, un pachiderma ruminante, che ci mette un sacco a digerire, un sacco a decidere di alzarsi, un sacco ad alzarsi, un sacco a spostarsi, di correre proprio non se ne parla.
Andar per concerti di solito vuol dire metter lo stretto necessario nello zainetto, caricare chitarra, valigetta, un appunto sui contatti dei locali. La roba balla dentro la macchina come un costume dopo la dieta dimagrante.
Andar per concerti colla famiglia vuol dire fare la partenza intelligente, informarsi se nei posti dove andiamo c'è ospitalità anche per moglie e figlia, caricare la macchina di tutto l'occorrente per tre (che equivale a riempire qualsiasi auto di tutto quanto possa contenere senza esplodere), prepararsi al peggio.
Non è la prima volta che Bonucci (sul perché mia figlia venga chiamata così, leggasi qui) assiste a un mio concerto (per lei è "Papa Lelelè", che potrebbe anche essere un bel nome per un gruppo, o per un disco), è la prima volta che vede un mio concerto a cinquecento chilometri da casa, è la prima volta che se ne vede due di fila, al prima volta che fa l'una per due sere di fila. Quindi si va allo sbaraglio, sperando che tutto vada bene.
Arriviamo a Fano con ore di anticipo, andiamo in spiaggia, Bonucci tira i sassi nel mare, indica il mare e dice male (forse intende che avrò difficoltà con la questione de il mare qui non c'è di fine concerto). Mangiamo il gelato e giochiamo al parco giochi. Tutto molto rock. Il Circolo Arci Artigiana è il tipico baretto di vecchi anni Settanta con davanti il campo di bocce (diventato campo di basket). Giovani colla maglia del Che che convivono con vecchi col bianchetto in mano che convivono con giovani che ascoltano techno a manetta in parcheggio. Subito dopo cena Bonucci si cappotta e sbatte la testa sullo spigolo di una gamba di un tavolo. Quando succedono queste cose la Fra si trasforma in CuoreDiMamma e si preoccupa un sacco. Il suo CuorediMamma le fa pensare che rimarrà sfregiata tutta la vita e che avrebbe dovuto avvolgerla totalmente nella pluriball prima di uscire. In effetti è una bella botta. Recupero il ghiaccio, ma le dà fastidio. Francesco ha un amico lì vicino, partiamo in missione Lasonil. Scopro che Francesco è un uomo dell'hardcore, ma anche un ragazzo avveduto, col suo kit concerto contenente Lasonil, cerotti, scotch carta e ora non ricordo più che altro oggetto utile. Ora svelerò un segreto che mi ha svelato in quei cinque minuti di macchina. E' stato audace a svelarmelo, dato che potrebbe automaticamente estrometterlo da tutta la scena HC del mondo. Alla radio Fegato Spappolato ed entrambi ci chiediamo se sarà lei o Alibi (hanno la stesso intro). Ora klo dico: a Francesco Alunni (di Fano) (cantante dei Montana) (codirettore di Sonatine) piace Vasco. Il Vasco di una volta. Quello che apprezzo anch'io (ma la mai fanbase pensa già che sono un cazzaro irrecuperabile, non ho alcuna dignità da difendere, quindi posso dirlo). Se domani un commando dell'HC passerà a Fano a fare il suo dovere, caro Francesco, sappi che è stato bello conoscerti. (In caso, mi lasci The Ultimate Warrior?).
'Na Cosetta non potrebbe essere un posto più diverso dall'Artigiana. Tutto molto hipster, molto Pigneto, nel senso buono del termine. Belli camerieri (ops, barman), bello lettering (anche se poi m'han detto che va per la maggiore, a me che vengo dal culo del mondo mi pareva così fiko), tanti tatuaggi, cibo bbuono, saletta con palchetto e tavolinetti. Il fonico è un cantautore che conosco. Lo conosco di fama, è Dr Panico, la sua Poco dio è questa. Mi fa fare il soundcheck più lungo della mia vita (tipo mezzora). Mi dice che gli sembro Bugo. E' perchè sono stonato? Perché sono magro? Perché sono del nord?  E' una specie di terronismo al contrario. A noi nordoni i cantanti terroni ci sembrano tutti uguali, pertanto ai cantanti terroni anche noi cantanti nordoni sembriamo tutti uguali. O così me la spiego io. Magari somiglio veramente così tanto a Bugo che non mi libererò mai di lui. Tipo Zucchero con Joe Cocker. Ciarliamo del fare le canzoni, delle bestemmie nelle canzoni (io ne ho avuto abbastanza, lui no), mi consiglia questo vecchio cantautore che sembra nuovo (cantautore niente male, anche se i cantautori m'hanno un poco scassato), questa canzone (paracula, niente di male), questo nuovo cantautore che sembra vecchio (carino), questo nuovo cantautore che sembra un po' vecchio anche lui (carino anche questo) (la vecchia è la mia preferita), questo gruppo smarzo (se il t9 non m'ha cambiato le parole), questi invece che andrei pure a vedermeli (perché fanno più casino di tutti gli altri messi insieme, e il casino conta). E poi Antonello Venditti. Filippo Dr.Panico sostiene che AV è un genio a far le canzoni moscie, che quell'altre non gli vengono bene. Io non l'ho mai potuto sopportare, ma è un problema mio, di pregiudizi. Ci devo provare, ma magari tra qualche anno.
Di fronte a me c'è una tipa giovane con un tipo vecchio. L'aria di chi è capitato lì per caso. Lei sembra apprezzare, lui no. Io sudo copiosamente. Oltre agli sputi, anche parte del mio sudore finisce sul pubblico. Lei continua ad apprezzare, lui no. Finisco che Bonucci già dorme. Bevo gin tonic colle fette di cetriolo e mi sembra la bevanda più dissetante e gustosa della storia (scopro che ha anche un nome, che non ricordo). Scusate se vengo dai monti.
A Latina non c'ero mai stato. Tornare a fare un concerto senza famiglia dopo due di fila con, mi fa strano, ma tant'è. Latina sembra la periferia di una qualsiasi città italiana. Infatti passo pel centro e non me ne accorgo. Il Circolo Hemingway è un'altra cosa ancora, riaspetto agli altri due che già erano agli antipodi. Se gli antipodi non fossero due ma tre il Circolo Hemingway sarebbe al terzo antipodo. Poca luce a qualunque ora, un pub irlandese interrato in una piazza di Latina. Gianluca è il gestore di locale che qualunque musicista brama. Curioso, informato, malato di musica. Di quei malati che prendono in mano un locale per vedere i concerti che altrimenti dovrebbe andare a vedere altrove. C'ha suonato un sacco di gente figa: Mombu, Arrington de Dyoniso, Ovo e tutto il cosiddetto underground italiano. Con me suonano i NeverStops, un gruppo punkrock demenziale di allegri cazzari con cui, appunto, spariamo un sacco di cazzate. Alle 6 son già mezzi briachi (a parte Andrea, che è un rugbista, quindi anche se ha bevuto non si vede). un po' li invidio. Non faccio un concerto da ubriaco dal 2005 (tra il 1995 e il 2005 non ne avevo mai fatto uno da sobrio), perché so che farei cagare, ma un po' mi manca. A tavola si parla di masturbazione, di menage a trois, di tette finte e piercing alla figa.
Parlo con dei tipi di fuori (dal bar) che raccontano dell'Adunata degli Alpini di qualche anno fa. Due giorni di libertà e anarchi, centomila persone che invadono pacificamente una città, con un unico scopo: dimenticare le loro famiglie e bere troppo. Canne fumate liberamente per strada, incassi pantagruelici, alcolici come zigulì. Io la chiamo la Woodstock senza donne. Ora che ho una famiglia, un giorno ci andrò anch'io.
Rientro a Roma nella notte. Girare a Roma di notte è rilassante tanto quanto sia inquietante farlo di giorno.
La domenica si parte presto che abbiamo tante soste da fare. La criatura decide, con tutte le ragioni del caso, di farci capire che non è ancora abbastanza HC per questi tour de force. Piange ininterrottamente per un'ora e mezza in macchina (come ho fatto a resistere? Scoprilo qui). Noi facciamo come i tedeschi: aspettiamo che si scarichi e si addormenti. Alla fine si addormenta e tutto sembra meglio.
Come il discreto pubblico saprà, non c'è bene più sacro del sonno di un bambino, e il sonno di un bambino si raggiunge attraverso un'invidiabile routine. Spezzare questa routine è rischioso (altro che base jumping). Dopo questa tre giorni di sudore e navigatore, Bonucci ci ha messo quasi una settimana a rientrare nella routine. Un giorno non voleva più andare a letto, un giorno dopo s'è svegliata nel mezzo della notte e non ha dormito per ore, un giorno s'è svegliata prestissimo. Robe così. Robe che rovinano le giornate. E' così che mi ricambi, figlia? Io ti porto nel meraviglioso mondo del rock'n'roll e tu mi ricambi così? Quando avrai quindici anni e suonerai male uno strumento in un gruppetto di merda (probabilmente comunque suonerai meglio di come suono io adesso) potrai fare la galla e dire che a due anni sei stata in tour. Lei mi guarda, dice papa lelele, poi suonano le campane e dice didodàn.
La macchina ancora è così piena che ci metto giorni a svuotarla tutta.
Sarò pure rock, ma non sono più il velociraptor di una volta.



La Ostia
Report

Casa Sonatine

Padre e figlia sul ponte di Fano

Cristo sbracciato (Fano)

Selfie d'amore (al mare)

Hulk contro tutti (Casa Sonatine)

Cervo di mare

Svacco romano

Madre e figlia al bar


Murales (Pigneto)
Murales (Pigneto)

Enogastronomia (le pietante potrebbero non essere ricordate con cura):
Circolo Arci Artigiana: Risotto fave e qualcos'altro, birra Moretti, grappa
'Na Cosetta: Carpaccio di zucca, Gin tonic con fette di cetriolo (c'ha pure un nome)
Circolo Hemingway: Pasta al pomodoro, birra scura, grappa
Musica:
La Piccola Orchestra Felix Lalù, NevertStop @ Latina
Compari di viaggio:
Fra e Bonucci, Giorgia


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