martedì 27 settembre 2011

Lo scafandro e la farfalla


C'è uno che si sveglia. Tutti contenti, gli chiedono come sta, lui non risponde. Gli chiedono come si chiama, non risponde. E' uno scortese. Poi gli dicono che ha avuto un ictus, è stato in coma, è paralizzato dal naso in giù. Questo spiega la sua scortesia. Parla con l'occhiolino. Sì è un battito di palpebre, no due. O viceversa? La fisioterapista lo porta in chiesa. Lui bestemmia ma nessuno lo sente. L'unica sua soddisfazione in quella condizione è bestemmiare in chiesa di fronte al prete che ti benedice. Un problema invece è cambiare canale quando gli infermieri ti lasciano la tv accesa su Maria De Filippi, Vorrebbe morire e l'ortofonista si incazza perchè se muore lei perde il lavoro (non è che quelli coi ictus crescono sugli alberi). Per parlare la tipa dice l'alfabeto e lui la ferma alla lettera giusta. Inutile aggiungere che non è un grande conversatore. E' una specie di logorroico lento che non ci stai dentro a seguire ma una casa editrice fa un co.co.pro a una per farsi dettare un libro. La tipa pensa che è meglio il call center ma almeno qui non ti urla dietro nessuno.
Finito di dettare il libro, muore. Senza aver visto il film di Vasco. Beato lui.

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